L’INPS precisa le modalità di versamento del contributo addizionale a cui sono tenuti i datori di lavoro autorizzati alle integrazioni salariali di cui all’articolo 30 del D.L. n. 48/2023 (INPS, messaggio 12 ottobre 2023, n. 3575).
Il Decreto Lavoro (D.L. n. 48/2023, convertito in Legge n. 85/2023), all’articolo 30, ha previsto un ulteriore periodo, in continuità di tutele già autorizzate, di cassa integrazione salariale straordinaria in deroga per eccezionali cause di crisi aziendale e riorganizzazione fino al 31 dicembre 2023.
Possono essere autorizzate ad accedervi, con apposito decreto del Ministero del lavoro, le aziende, anche in stato di liquidazione, che abbiano dovuto fronteggiare situazioni di perdurante crisi aziendale e di riorganizzazione e che non siano riuscite a dare completa attuazione, nel corso del 2022, ai piani di riorganizzazione e ristrutturazione originariamente previsti per prolungata indisponibilità dei locali aziendali, per cause non imputabili al datore di lavoro.
L’erogazione della nuova misura di integrazione salariale avviene esclusivamente con la modalità del pagamento diretto da parte dell’INPS ai lavoratori interessati.
Sussistendo l’obbligo del versamento del contributo addizionale di cui all’articolo 5 del D.Lgs n. 148/2015 per tutte le tipologie di cassa integrazione, ivi comprese le prestazioni in deroga agli ordinari limiti di fruizione di cui agli articoli 4, 12 e 22 del medesimo decreto legislativo, ne consegue che il predetto contributo deve essere versato anche dai datori di lavoro autorizzati alle integrazioni salariali in argomento.
Si ricorda che la suddetta contribuzione deve essere calcolata sulla retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate (c.d. “retribuzione persa”, quale base di calcolo dell’importo dell’integrazione salariale e, al contempo, della misura del contributo addizionale, maggiorata dei ratei di mensilità aggiuntive, a prescindere da ogni pattuizione negoziale che possa riguardare il trattamento retributivo dei lavoratori interessati da provvedimenti di integrazione salariale) e che la misura dell’aliquota varia in funzione dell’intensità di utilizzo delle integrazioni salariali nell’ambito del quinquennio mobile.
Nel messaggio in commento, l’INPS precisa come deve essere effettuato il versamento del contributo addizionale, in considerazione del pagamento diretto della prestazione da parte dello stesso Istituto. Pertanto, i datori di lavoro interessati, per tale adempimento, devono attenersi alle modalità applicative e alle scadenze indicate nel messaggio n. 6129/2015 al quale viene fatto espresso rinvio e che aveva illustrato la nuova procedura RACE.
Infine, l’Istituto rammenta che, per i datori di lavoro tenuti al versamento al Fondo di Tesoreria (articolo 1, commi 755 e seguenti, Legge n. 296/2006), l’obbligo contributivo sussiste anche durante il periodo di integrazione salariale, relativamente alle quote di TFR maturate sulla retribuzione persa a seguito della riduzione oraria o della sospensione dell’attività lavorativa.
Il messaggio fornisce poi le istruzioni contabili al riguardo.