Approvato in via definitiva il decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2021/1883 sulle condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comunicato 18 ottobre 2023).
Il Consiglio dei ministri, nella seduta dello scorso 16 ottobre, ha approvato definitivamente il decreto legislativo che introduce nuove regole sull’ingresso e soggiorno dei cittadini stranieri altamente qualificati in attuazione della direttiva (UE) 2021/1883 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2021: si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore delle relative disposizioni.
La suddetta direttiva 2021/1883 ridefinisce, con riferimento ai soggetti menzionati, le condizioni di ingresso e di soggiorno per periodi superiori a tre mesi, condizioni poste al fine del riconoscimento di uno specifico permesso di soggiorno, denominato, appunto, Carta blu UE, nonché le condizioni di ingresso e di soggiorno in Stati membri dell’Unione europea diversi dallo Stato membro che per primo abbia concesso la medesima Carta.
Si ricorda che la normativa in esame si applica al di fuori delle quote relative ai flussi di ingresso di lavoratori stranieri e con riferimento ai soggetti che intendano svolgere prestazioni lavorative retribuite per conto o sotto la direzione o il coordinamento di un’altra persona, fisica o giuridica.
Le nuove norme modificano l’articolo 27 quater del Testo Unico Immigrazione e aggiornano i requisiti e le procedure finalizzate al rilascio della Carta blu UE.
Le modifiche approvate mirano, tra l’altro ad ampliare la platea dei lavoratori altamente qualificati di Paesi terzi, legittimata a richiedere il rilascio della Carta blu UE, intervenendo sui requisiti oggettivi e soggettivi per l’accesso e a modificare la procedura di presentazione della richiesta di nulla osta al lavoro da parte del datore di lavoro.
Ancora, al fine di rafforzare l’impiego e il reimpiego, si prevede, da un lato, che il titolare di Carta blu UE possa esercitare attività di lavoro autonomo in parallelo all’attività subordinata altamente qualificata e, dall’altro, che possa cercare e assumere un impiego in caso di disoccupazione.
Ulteriore obiettivo perseguito è quello di agevolare l’ingresso e il soggiorno in Italia per svolgere un’attività professionale per lo straniero titolare di Carta blu UE rilasciata da altro Stato membro.
Si mira a garantire più flessibilità nella mobilità sia a breve che di lungo periodo e vengono aggiornate e modificate le procedure per il ricongiungimento familiare.
La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha espresso parere positivo sullo schema di decreto legislativo, formulando comunque talune osservazioni riguardo la durata del percorso di studi previsto come requisito per accedere alla Carta blu, essendovi una discrepanza tra quanto previsto dallo schema di decreto (titoli di istruzione superiore di durata almeno biennale) e quanto previsto dalla normativa comunitaria, che fa riferimento a un percorso di studi almeno triennale.